La famiglia esule nella riflessione di Pio XII

Nel 1952 veniva promulgata la costituzione apostolica Exsul familia. La Libreria Editrice Vaticana ne ripubblica la prima parte con un’introduzione dello scalabriniano padre Fabio Baggio

La Libreria Editrice Vaticana ha da poco ripubblicato la prima parte della Exsul familia (dalle prime parole “Exsul, Famiglia Nazarethana”), la costituzione apostolica sulla cura spirituale degli emigranti promulgata da papa Pio XII nel 1952. Il libro in questione, intitolato La famiglia esule. Attualità del magistero sui migranti, include tra i contributi introduttivi anche quello di padre Fabio Baggio, missionario scalabriniano e sottosegretario della Migrants & Refugees Section.

Benché la Chiesa abbia sempre espresso la sua materna sollecitudine nei confronti dei popoli in movimento (si pensi alla famiglia di Nazareth che vive il dramma dell’esilio, o alla cura incessante verso i pellegrini di ogni epoca), è con questa costituzione apostolica che ha affrontato per la prima volta in modo sistematico l’assistenza spirituale ai migranti, avviando l’approfondimento di una riflessione strutturata sul tema.

Ora che l’Europa e il mondo affrontano gli effetti della pandemia e le sfide di una ripartenza (non solo economica) chiamata ad essere una ricostruzione per il meglio, la lettura dell’Exsul familia appare quanto mai utile per comprendere che le migrazioni sono un fenomeno strutturale di ogni tempo e hanno uno scopo naturale: distribuire positivamente la popolazione.

L’avvio di una riflessione sistematica sul fenomeno migratorio

Elaborato nel secondo dopoguerra a partire da alcune intuizioni di papa Pacelli il testo, che nella sua lunga ricostruzione storica dell’impegno ecclesiale per i migranti ricorda anche alcune figure che si sono spese per l’assistenza agli stranieri (tra le quali quella del beato Giovanni Battista Scalabrini), esprime una fondamentale volontà di comprensione del fenomeno della mobilità umana e ha fornito un orientamento all’impegno dei pontefici successivi.

In questa luce appare in piena continuità con quello dei suoi predecessori il magistero di papa Francesco, il cui appello alla responsabilità comune nei confronti dei fratelli più vulnerabili, di migranti e rifugiati risuona spesso nei discorsi ufficiali, basti pensare a quello sugli abitanti delle periferie esistenziali. Una sollecitudine che ha condotto ad esempio anche alla creazione della Sezione Migranti e Rifugiati all’interno del dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale.

Una cura sempre presente

Proprio a uno dei due sottosegretari M&R Section, lo scalabriniano padre Fabio Baggio, è stato affidato uno dei capitoli introduttivi a quella che che viene definita la “Magna Charta della pastorale migratoria”.

«Nel mio piccolo, breve capitolo [intitolato La Exsul familia e il Magistero di papa Francesco] – ha dichiarato nella sua video presentazione padre Baggio – ho cercato di mettere in luce le analogie che esistono tra i due insegnamenti, quello di Pio XII e quello di papa Francesco. Ma al tempo stesso ho voluto anche sottolineare come nel magistero pontificio questi particolari elementi di preoccupazione siano sempre stati presenti».

A completare il libro, l’introduzione del giornalista Andrea Tornielli (direttore editoriale del dicastero per la Comunicazione della Santa Sede), un ulteriore capitolo introduttivo di Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, e il testo del messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2019 (la prossima si terrà invece il 27 settembre 2020 con il tema Come Gesù Cristo, costretti a fuggire).