Bibliografia scalabriniana
Disponibile nella pagina dell’Istituto Storico Scalabriniano, il documento elenca tutti gli scritti degli scalabriniani sulla figura del Fondatore, sulle opere scalabriniane sulle figure di alcuni confratelli
Tra le opere liberamente disponibili nella pagina dell’Istituto Storico Scalabriniano (ISS) c’è anche Bibliografia scalabriniana. Scritti su G.B. Scalabrini, gli Scalabriniani e le opere scalabriniane.
Il testo, pubblicato nel 2020 e curato da Matteo Sanfilippo (attuale direttore dell’ISS), Veronica De Sanctis (assistente ISS) e padre Giovanni Terragni (responsabile dell’Archivio Generale Scalabriniano – AGS), si presenta come una raccolta di scritti sul beato Giovanni Battista Scalabrini, sulla congregazione scalabriniana e infine su alcuni missionari, frutto della ricerca fatta nelle regioni e nelle province scalabriniane.
Uno stimolo per la ricerca
Nell’introduzione padre Graziano Battistella, consigliere generale e responsabile per la Vita religiosa e la comunicazione, chiarisce da subito che l’opera non ha per oggetto l’intero corpus degli scritti degli scalabriniani o quelli degli scalabriniani sulle migrazioni («opera alquanto ardua») ma esclusivamente gli scritti degli scalabriniani sulla figura del beato vescovo di Piacenza e su quelle di alcuni confratelli.
«Lo scopo è di aiutare a conoscere meglio il Fondatore e la storia e il lavoro della Congregazione per condividerlo e non dimenticarlo. È un modo per assicurare la continuità nella storia del gruppo e per stimolare la ricerca necessaria per rispondere adeguatamente alle sollecitazioni del presente».
Per arricchire il patrimonio carismatico
Tra biografie (si va dalla prima, curata da padre Vicentini nel 1909, a quella definitiva di padre Francesconi del 1985), articoli (pubblicati sulle riviste di congregazione L’emigrato italiano e Scalabriniani) e studi (sul suo operato come vescovo, sul suo rapporto con personaggi coevi – come il vescovo Bonomelli – sui viaggi missionari, sull’analisi delle migrazioni, sulla spiritualità) gli scritti sul Fondatore sono più di trecentocinquanta.
Numerosi anche i contributi sulla storia della congregazione (tra i quali quello, ancora una volta fondamentale, di Francesconi), sulle opere e le missioni specifiche raggruppate per regioni e province, sulle riviste scientifiche e i periodici diretti dai missionari. Tra i profili dei missionari, infine, emergono i nomi di padre Giuseppe Marchetti e monsignor Massimo Rinaldi.
Da sottolineare la scelta di pubblicare il documento liberamente online, perché sia facilmente aggiornabile: «Ma si invitano tutti i confratelli a ricordare e a narrare – scrive infatti padre Battistella – È un modo di arricchire il patrimonio carismatico e pastorale della Congregazione e metterlo a servizio della missione con i migranti».