Padre Leonir Chiarello è il nuovo superiore generale dei missionari scalabriniani: “Insieme per riconoscere i segni dei tempi e di Dio attraverso le migrazioni”. Eletti anche i membri della nuova Direzione generale
Eletto il 24 ottobre 2018 durante il XV Capitolo generale della congregazione, il missionario è stato per lungo tempo rappresentante dello Scalabrini International Migration Network presso le Nazioni Unite. Tra i cinque nuovi consiglieri eletti il 25 ottobre e che compongono con lui la Direzione generale, anche padre Borin, che ha retto finora la Regione euro-africana. Le video interviste dell’UCoS
Il 24 ottobre 2018 i missionari scalabriniani riuniti per il XV Capitolo generale ordinario della congregazione, hanno eletto padre Leonir Mario Chiarello all’ufficio di Superiore generale. A seguire, il 25 ottobre 2018, hanno poi eletto i consiglieri che compongono la nuova Direzione generale: padre Giovanni Borin (primo consigliere, vicario generale ed economo), padre Mariano Cisco (secondo consigliere generale), padre Mario Geremia (terzo consigliere generale), padre Graziano Battistella (quarto consigliere generale) e padre Luigi Sabbarese (procuratore generale).
Padre Gabriele Beltrami, diretto dell’Ufficio Comunicazione Scalabriniani (UCoS), ha incontrato padre Chiarello e padre Borin a Rocca di Papa, il paese in provincia di Roma in cui si sta svolgendo il capitolo. Ecco le due interviste.
“La volontà di Dio negli avvenimenti e nei fratelli”
Nato a Serafina Correa in Brasile il 19 maggio 1967 e ordinato sacerdote il 5 agosto 1995, padre Leonir Chiarello è stato finora il direttore esecutivo dello Scalabrini International Migration Network (SIMN) e il suo rappresentante permanente presso le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali. Nel febbraio 2017 è stato fondamentale il suo contributo all’organizzazione della sesta edizione dell’International Forum on Migration and Peace, svoltosi a Roma e concluso dall’incontro dei partecipanti con papa Francesco (esperienza, quest’ultima, che padre Chiarello ripeterà lunedì 29 ottobre 2018, quando ).
«Non mi aspettavo questa missione – ha dichiarato padre Chiarello ai microfoni dell’Ufficio Comunicazione Scalabriniani (UCoS) – Ma come ho fatto durante tutto il mio ministero, dopo ventitré anni come sacerdote e trent’anni di vita religiosa, ho cercato sempre di obbedire e di riconoscere la volontà di Dio che si manifesta negli avvenimenti nella vita e anche in quello che in confratelli ci indicano. Insieme possiamo riconoscere i segni dei tempi, i segni di Dio attraverso le migrazioni per dare come scalabriniani una risposta adeguata e significativa a queste sfide».
Chi è padre Chiarello
Padre Chiarello ha conseguito la laurea in Filosofia presso l’Università di Caxias do Sul, Brasile, una laurea e un master in Teologia dogmatica presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma, e un master in Scienze Sociali e Politiche presso l’Università Alberto Hurtado di Santiago, Cile.
Prima di dirigere il SIMN, ha lavorato in America Latina: dall’ottobre del 1996 all’agosto del 1997, ha lavorato con comunità di migranti a Bahia Blanca, in Argentina; dal settembre 1997 al giugno 2006, ha lavorato in Cile, come consigliere (1998-2001) e vicepresidente esecutivo (2001-2006) della Commissione episcopale per le migrazioni del Cile (Incami Chile).
È stato inoltre fondatore e direttore del Centro Integrado de Atencion al Migrante (CIAMI) di Santiago (2000), fondatore e primo presidente della Fundacion Scalabrini Chile e la Ong Scalabrini del Cile (2003-2006), e consigliere della sezione di Mobilità umana del Consiglio Episcopale Latinoamericano – CELAM (2003-2006).
Per il suo impegno nei confronti dei migranti peruviani a rischio in Cile, il 12 luglio 2007 padre Chiarello ha ricevuto un Commendation Order of Merit per Distinguished Alan García Pérez.
Padre Borin: “Non possiamo rimanere indifferenti”
«Penso che è ciò che stanno vivendo Europa e Africa sia purtroppo in profonda consonanza con quello sta succedendo in varie parti del mondo – ha dichiarato padre Gianni Borin, nuovo vicario generale che viene dall’esperienza di quasi sei anni come superiore della Regione Beato G.B. Scalabrini, dei missionari in Europa e Africa – Non possiamo considerare i paesi di provenienza dei migranti come delle realtà che non ci interessano (…) Non c’è più un angolo della Terra che possa essere escluso dal nostro interesse e dalla nostra solidarietà.
I migranti ci fanno riscoprire la geografia, la storia, i diritti umani, i diritti religiosi, il senso della solidarietà. Il mondo è una casa. (…) il migrante, oltre che il disagio e la sofferenza personale, cade troppo facilmente vittima di persone senza scrupoli (…) oggi non possiamo rimanere indifferenti prima di tutto alle persone che vivono il dramma di dover lasciare, partire inserirsi e trovare uno spazio».