Giornata del migrante e del rifugiato 2018. Padre Gazzola sul messaggio del pontefice: “Un’opportunità per un esame di coscienza”
Domenica 14 gennaio 2018 si celebra la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Il superiore generale della congregazione scalabriniana analizza in un comunicato i quattro verbi contenuti nel messaggio di papa Francesco (che per la prima volta celebrerà la Messa in San Pietro con le comunità migranti)
Domenica 14 gennaio 2018 si celebra la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Con questa iniziativa la Chiesa cattolica esprime con forza il messaggio che, nel disegno provvidenziale di Dio, tutte le migrazioni – anche le più drammatiche – rappresentano un’opportunità di crescita e di rinnovamento delle società, e un ulteriore passo nel cammino di unificazione del suo popolo.
Ricordare i migranti, ringraziare chi li aiuta
Una giornata importante, quindi, per ricordare e ringraziare. Ricordare tutte le persone e le intere famiglie in viaggio, costrette a lasciare la propria causa per fuggire da guerre, disastri, povertà e persecuzioni; ringraziare quanti si impegnano per offrire a queste famiglie attenzione, accoglienza e supporto. Un incoraggiamento a continuare nel servizio che diventa invito a iniziare e a lasciarsi coinvolgere, per quanti finora sono stati solo spettatori.
Le buone pratiche di papa Francesco
Domenica 14 gennaio papa Francesco celebrerà per la prima volta la Messa in piazza San Pietro insieme alle comunità migranti della diocesi di Roma. All’evento, che verrà trasmesso in diretta su Rai 1, parteciperanno anche le comunità latinoamericana e filippina, della cui cura pastorale si occupano i missionari scalabriniani. Nel suo messaggio “Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati” il pontefice ha fornito a questo proposito quattro buone pratiche, racchiuse in altrettanti verbi (inizialmente annunciati ai partecipanti all’International Forum on Migration and Peace dello scorso febbraio e poi estesi a tutti gli operatori, ai fedeli e ai componenti della società civile).
Il comunicato della Direzione generale scalabriniana
Quattro strumenti che servono non ad alzare muri ma a costruire ponti e che, come ha ricordato padre Alessandro Gazzola, superiore generale della congregazione scalabriniana, «possono essere occasione per molti, un’opportunità per i più rigidi, per fermarsi, fare un serio esame di coscienza e magari rivedere certi punti di vista».