Insieme contro la tratta. Gli scalabriniani: “Preghiamo perché cadano le catene di quanti si trovano oppressi”
Sabato 8 febbraio 2020, memoria liturgica di santa Giuseppina Bakhita, si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale di riflessione contro la tratta di persone.
L’iniziativa, voluta da papa Francesco nel 2015 e promossa dalle Unioni delle Superiore e dei Superiori Generali degli Istituti religiosi, permette ogni anno di attirare l’attenzione di tutti sulla necessità di lottare contro un “odioso fenomeno” che “si intreccia spesso con l’emigrazione”
«Cari confratelli,
domani, 8 febbraio 2020, è la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone. Istituita nel giorno della memoria di santa Giuseppina Bakhita, la schiava sudanese diventata suora canossiana e poi santa, la giornata è un’occasione per ricordarci che la schiavitù continua ancora oggi in molte forme, in particolare attraverso la tratta delle persone.
Questo odioso fenomeno si intreccia spesso con l’emigrazione e molti migranti ne sono vittime. I più deboli sono i bambini e le donne, ma molti sono anche i lavoratori migranti schiavizzati da trafficanti senza scrupolo».
Scalabrini: “Guerra implacabile ai sensali di carne umana”
«Nel suo primo e più importante scritto sulle migrazioni (L’emigrazione italiana in America. Osservazioni), pubblicato nel 1887, monsignor Scalabrini aveva già individuato la problematica e si proponeva di istituire una Associazione di patronato con lo scopo, tra gli altri, di “muovere una guerra implacabile, mi si permetta l’espressione, ai sensali di carne umana, i quali non rifuggono dal ricorrere ai più sordidi mezzi, turpis lucri gratia”.
Sono passati più di cento anni da allora, la tratta di esseri umani ha cambiato strategie e tecniche, ma la vittimizzazione dei migranti più deboli continua ancora».
Prestare soccorso agli infelici
«Come discepoli di Scalabrini abbiamo il dovere di rimanere vigili e di saper prestare soccorso “agli infelici che cadono nelle reti” dei trafficanti. Dobbiamo anche cooperare con quanti, soprattutto nella Chiesa, sono impegnati a combattere questa piaga. Le modalità di azione possono essere diverse e devono essere considerate da ogni area in cui ci troviamo.
Dei quattro verbi in cui si organizza la lotta contro la tratta (prevenzione, protezione, prosecuzione e partnership) ogni gruppo può decidere cosa è concretamente possibile fare. A tutti è possibile pregare perché la libertà che il Signore è venuto a portarci sia donata a tutti e perché cadano le catene di quanti si trovano oppressi».