Lontano da casa: il report del centro Stella Maris di Kaohsiung

È disponibile “Away from Home”, il documento che raccoglie le informazioni sulle attività in supporto dei marittimi condotte nel 2019 dal centro dell’Apostleship of the Sea a Taiwan

L’Apostolato del Mare (noto anche come Apostolatus Maris o Apostleship of the Sea – AOS) è una rete internazionale di supporto e di assistenza spirituale ai lavoratori del mare. È presente nelle piccole e grandi città portuali di cinquantanove paesi nel mondo attraverso i centri Stella Maris, importanti punti di riferimento per i marittimi che, dopo lunghi periodi in mare con ritmi di lavoro estenuanti, possono trovare qui accoglienza e riposo. E, quando viene loro impedito di scendere a terra, possono essere raggiunti a bordo dai cappellani.

Il centro Stella Maris di Kaohsiung è stato fondato nel 1968 da un cappellano gesuita, padre Joseph B. Donahue, ed è affidato ai missionari scalabriniani dal 1996. Attualmente è diretto da padre Ansensius Guntur, che ne ha curato il report 2019 dal titolo È Away from Home. «Ognuno di noi sogna una vita migliore – scrive il missionario nell’introduzione –Alcune persone scelgono di lasciare la propriapatria per realizzare questo sogno, sperando che sia il meglio per se stessi e le proprie famiglie. Solo alcuni viaggi terminano con un lieto fine etutti devono attraversare un percorso difficile. Stella Maris è stata ed è una “casa lontano da casa” per i migranti».

Voce di chi non ha voce

L’obiettivo è quello di offrire servizi sociali ai migranti, ai marittimi e alle vittime della tratta di esseri umani a Taiwan, opponendosi alla logica della discriminazione e il rifiuto del prossimo. Fornire un rifugio temporaneo, consulenza personale , supporto legale e assistenza spirituale ai lavoratori in difficoltà, verificarne le condizioni di vita attraverso visite regolari sono solo alcune delle attività del centro Stella Maris.

Occorre infatti anche cooperare per promuovere iniziative con le Ong e gli uffici governativi, per ricordare alla società e al governo di Taiwan le loro responsabilità e gli obblighi nei confronti degli stranieri. Per essere insomma voce di chi non ha voce.

Nel 2019 il centro ha accolto 83 migranti con difficoltà di diversa natura. Più della metà di loro è ospitato in attesa di essere assegnata a un nuovo lavoro. Il 6% è vittima della tratta di esseri umani e ha un permesso speciale che consente di lavorare in attesa della fine del caso giudiziario; il 4% ha subito molestie sessuali; un altro 4% ha subito maltrattamenti. Il centro è stato in grado di trovare lavoro a una cinquantina di migranti. Tra le attività e i corsi offerti ci sono quello di lingua cinese, di scrittura, di soap making e candle making.

Ascoltiamo le loro storie

Ma una delle principali attività resta . Lo scorso anno il personale di Stella Maris ne ha visitate una settantina incontrando a bordo più di settecento persone. «Abbiamo dato loro rosari, riviste e giornali di lingue diverse, alcuni opuscoli utili relativi al loro lavoro, vestiti, medicine e persino sapone, dentifricio, shampoo e altri articoli da toeletta – si legge ancora sul report – La visita delle navi è stata una delle esperienze significative per il Centro Stella Maris di Kaohsiung. A volte abbiamo trascorso molte ore con gli equipaggi nelle loro barche da pesca. Ascoltiamo le loro storie, non solo le storie del loro viaggio in mari lontani, ma anche le storie delle loro famiglie».

Per approfondire

Del centro Stella Maris di Kaohsiung abbiamo parlato in più occasioni anche sulla rivista Scalabriniani: ad esempio nel numero 4 e nel numero 5 del 2019, con un contributo proprio di Ansensius Guntur dal titolo Stella Maris Kaohsiung responds to the call to care for fishermen.

Quest’anno ricorre inoltre il centenario della fondazione dell’Apostleship of the Sea. Le celebrazioni sono iniziate il 4 ottobre 2019 e si concluderanno con il XXV Congresso mondiale di Glasgow, dal 29 settembre al 4 ottobre 2020.