L’umanità alla prova del covid-19: una ricerca scalabriniana su pandemia e migrazioni

Si intitola #UnaSolaCasa, come la campagna di solidarietà avviata da ASCS, e l’hanno condotta gli Scalabrini Migration Study Centers in Europa e Africa

Gli Scalabrini Migration Study Centers in Europa e Africa e la rete degli organismi scalabriniani di solidarietà attivi nella regione (Scalabrini International Migration Network – SIMN) hanno appena pubblicato un International Migration Report dal titolo #UnaSolaCasa. L’umanità alla prova del Covid-19.

Il testo, curato da padre Lorenzo Prencipe (presidente della Fondazione Centro Studi Emigrazione di Roma – CSER) e Matteo Sanfilippo (direttore dell’Istituto Storico Scalabriniano – ISS) è il frutto di una ricerca intercontinentale su pandemia e migrazioni, una sintesi generale che offre un quadro della congiuntura mondiale, testimoniando «le azioni intraprese dal network scalabriniano e in generale dalla Chiesa e dalle organizzazioni cattoliche per smussare in tutti i continenti la durezza della congiuntura epidemica – scrive Sanfilippo – aiutando le frange più deboli delle popolazioni, in particolare i rifugiati e gli emigrati (economici, politici, per ragioni ambientali)».

Più di 80mila euro raccolti

Per sostenere durante la pandemia il prossimo (in particolare migrante e rifugiato) sofferente a causa dell’indifferenza o della marginalizzazione, nel marzo 2020 l’Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo (ASCS) ha avviato la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi #UnaSolaCasa.

Sono circa 80mila gli euro raccolti dal lancio della campagna fino allo scorso luglio. Soldi che hanno permesso di aiutare oltre 14mila persone in Italia, Europa e Africa. Molti di questi bisognosi sono migranti, appartenenti cioè alle frange che stanno pagando il prezzo più alto della crisi (e che rischiano di pagarlo in futuro, anche quando l’epidemia sarà finita ma proseguiranno i suoi effetti economici).

Migranti sempre più in difficoltà

Accanto all’azione sociale della campagna, che continua tuttora, si è andata gradualmente definendo una riflessione solidale, di cui questo report è il primo esempio. I contributi al suo interno rilevano anzitutto che «in un contesto nel quale i flussi migratori erano già ostacolati, il diritto di asilo messo in dubbio e il problema di molte società, non solo occidentali, era come escludere e allontanare chi era appena giunto in un porto che sperava, erroneamente, sicuro», «la contingenza epidemica ed economica ha penalizzato coloro i quali erano già penalizzati» (Sanfilippo).

“L’umanità alla prova del covid-19”: una ricerca scalabriniana su pandemia e migrazioni

Fenomeni di sfruttamento, isolamento e simili sono stati resi più aspri e più forte si è fatta la tendenza alla chiusura da parte di un continente che sembra aprire le sue porte solo quando ne intravede vantaggi economici. «Il nostro volume tenta di bilanciare i toni scuri (la descrizione delle discriminazioni) e quelli chiari (le iniziative per sostenere esuli e migranti) in questo anno drammatico. Tuttavia – conclude Sanfilippo – non può, né deve spingerci a credere che ci attenda un futuro migliore».

Le ricerche

All’interno del report sono disponibili i contributi di alcuni dei principali centri di ricerca scalabriniani. Luca Marin e Christine Pelloquin del Centre d’Information et d’études sur les Migrations Internationales (CIEMI) di Parigi analizzano le conseguenze dell’epidemia in Francia nel loro Les migrants en France à l’épreuve de l’épidémie de la Covid-19 durant le «premier confinement» (p. 21). Ad essere considerate sono le restrizioni della mobilità umana, la diminuzione di servizi istituzionali e associativi, la crescente marginalizzazione di categorie sociali stigmatizzate quali diffonditrici del virus.

Nel contributo proposto dallo Scalabrini Migration Center (SMC) di Manila, dal titolo Caring for Migrant Workers in the Time of Covid-19: The Philippine Experience (p. 165), il ricercatore Maruja M.B. Asis presenta il caso dei marittimi filippini impegnati nelle flotte in giro per il mondo e la risposta delle realtà cattoliche (tra le quali la congregazione scalabriniana) nel fornire loro supporto.

Padre Bruno Ciceri (Stella Maris Internationalis) e padre Paulo Prigol (Stella Maris Filippine), missionari scalabriniani attivi nel servizio pastorale dei lavoratori del mare, propongono i risultati di due inchieste realizzate proprio tra i marittimi nel loro L’impatto della pandemia da Covid-19 sulla vita dei marittimi (p. 185). Ne emerge il quadro delle preoccupazione che i membri di questa particolare categoria di lavoratori (e le loro famiglie) devono affrontare a causa della diffusione del covid-19.

A pandemia do Coronavirus e atuação das casas de migrantes e centros de atenção na América do Sul (p. 219) è infine il documento redatto dal Centro de Estudios Migratorios Latinoamericanos (CEMLA) di Buenos Aires in Argentina insieme al Centro de Estudos Migratórios (CEM) di Missão Paz a São Paulo in Brasile. Le riflessioni e le azioni intraprese dalle case del migrante e dei centri di ascolto scalabriniani, riuniti nel SIMN, si trovano qui sistematizzate a ricostruire il quadro politico-economico generale. I lavoro sono firmati da padre Paolo Parise e padre José Carlos A. Pereira per il CEM e da padre Sidnei Marco Dornelas per il CEMLA.

Per approfondire

Nell’ultimo anno caratterizzato dall’emergenza e dalla diffusione globale del coronavirus abbiamo più volte raccontato l’impegno degli scalabriniani di tutto il mondo in supporto a migranti, rifugiati (e non solo) sui quali si è abbattuta con più forza la pandemia generando povertà e aumentando discriminazioni.

Alla serie In tempo di pandemia si è affiancata la pubblicazione di alcuni testi e riflessioni che hanno raccontato il momento attuale e l’intensa attività scalabriniana per rispondere alle sfide migratorie prodotte dal nuovo scenario. Tra questi, Actuación scalabriniana en la pandemia covid 19 en Sudamérica (curato dai già citati centri studio CEM e CEMLA) e La seconda ondata, un’attenta analisi in cui la Direzione generale scalabriniana si interroga sullo scenario successivo a quello prospettato dall’arrivo risolutivo dei vaccini.