Un campo di apostolato carico di sorprese
L’inserto speciale del numero 5/2019 della rivista Scalabriniani è dedicato all’Apostolato del Mare, la rete di supporto ai marittimi attiva in tutto il mondo

Nel numero di settembre-ottobre 2019 della rivista Scalabriniani si parla dell’Apostolato del Mare, l’organizzazione benefica cattolica che sostiene i marittimi in tutto il mondo, dando loro assistenza pratica e pastorale attraverso cappellani portuali e operatori volontari, e di cui ricorre il centenario dalla fondazione. Il 90% del commercio mondiale avviene via nave, e la vita di un lavoratore sul mare può essere molto pericolosa e solitaria. L’Apostolato del Mare (noto anche come Apostolatus Maris o Apostleship of the Sea è presente, ad esempio, nelle Filippine e in Gran Bretagna) è una grande rete di supporto che garantisce ai marittimi il rispetto dei loro diritti, offrendo inoltre un volto amico in ogni porto. Ecco un estratto dall’inserto, intitolato Un campo di apostolato carico di sorprese (pp. 19-22).
Scalabriniani è il bimestrale dell’Associazione Scalabriniana ONLUS che promuove la solidarietà culturale, sociale e religiosa nei confronti dei migranti. Le sue pagine raccontano la vita missionaria, gli incontri di studio, le storie dei rifugiati e la quotidianità delle case di accoglienza scalabriniane nel mondo. Dal 2019 la rivista si presenta con una veste grafica completamente rinnovata.
Un campo di apostolato carico di sorprese

«L’Apostolato del Mare è una rete internazionale nota al mondo marittimo come Stella Maris, che opera in 334 porti con 227 cappellani portuali in 59 paesi. (…) Molti marittimi soffrono la solitudine, lontani da casa e isolati dalla propria cultura, dalla famiglia e dagli amici.
«L’Apostolato del Mare dispiega i suoi cappellani nei porti più grandi quali, ad esempio, quelli della Gran Bretagna, dove ogni anno visitano migliaia di marittimi. Tilbury, Southampton, Felixstowe e Aberdeen sono tra i più attivi. La maggior parte dei porti britannici più piccoli sono anche coperti dalla nostra vasta rete di visitatori volontari che lavorano in squadre portuali con il cappellano del porto locale. Ogni giorno che i cappellani e i visitatori delle navi salgono su una passerella, possono incontrare un numero qualsiasi di situazioni diverse».
Un po’ di storia
«La globalizzazione e la spinta verso maggiori margini di profitto, insieme ai progressi tecnologici, hanno cambiato per sempre il volto del trasporto marittimo internazionale. Le navi si sono ingrandite, i porti si sono spostati lungo il fiume e i tempi di trasferimento delle navi in porto sono stati drasticamente ridotti.
«Anche gli equipaggi sono diventati più piccoli e si è iniziato a reclutare sempre più dai paesi in via di sviluppo, dove i salari erano più bassi. (…) Oggi la gente di mare non è più in porto per alcune notti, ma spesso solo per poche ore.
«In queste mutate circostanze non hanno più bisogno dell’accoglienza reattiva di un ostello, ma dell’apertura proattiva di una visita di una nave per valutare le esigenze pratiche, sostenuta da un moderno centro di accoglienza all’interno delle banchine.
«Questi centri sono dotati di terminali di posta elettronica e di telefoni per facilitare il contatto con i propri cari a casa, che potrebbero non aver visto da nove o addirittura dodici mesi. Sono un luogo per rilassarsi per circa un’ora, per bere un drink e chiacchierare con altri marittimi che potrebbero utilizzare il centro. Offrono l’opportunità di fare scorta degli oggetti essenziali necessari per il loro prossimo tratto di mare».
Un messaggio di gratitudine
«In occasione della giornata dedicata alla Domenica del Mare, celebrata domenica 14 luglio 2019, il dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale ha anche inviato ai cappellani, ai volontari e ai sostenitori dell’Apostolato del Mare un Messaggio di gratitudine, ricordando il difficile lavoro che svolgono i marittimi di tutto il mondo.
«Il messaggio, a firma del prefetto del dicastero il cardinale Peter Turkson, rintraccia tutte le difficoltà dei marittimi (…) e si conclude con un appello: “Vorrei fare appello alle Organizzazioni Internazionali, alle corrispondenti autorità governative e ai diversi soggetti della scena marittima, affinché compiano ulteriori sforzi per proteggere e salvaguardare i diritti di quanti lavorano in mare. Vorrei inoltre incoraggiare i cappellani e i volontari della Stella Maris (Apostolato del Mare), durante le loro visite quotidiane a bordo, a prestare particolare attenzione e ad entrare in contatto con ogni marittimo e pescatore. Nei volti dei marittimi di varie nazionalità vi invito a riconoscere il volto di Cristo in mezzo a noi”.
«In occasione della Domenica del Mare 2019 il Cardinale Peter Turkson ha annuncia con una lettera il XXV Congresso Mondiale e la celebrazione del Centenario della Stella Maris. Il XXV Congresso Mondiale e la celebrazione del Centenario della Stella Maris (Apostolato del Mare) si terranno dal 29 Settembre al 4 Ottobre 2020, a Glasgow, Scozia».