Comunicazioni sociali
La stampa che libera i migranti
«Se altri giudica di facilitare il raggiungimento del suo scopo, cioè la liberazione di un popolo dal giogo politico, per mezzo della stampa, perché questa non dovrà servire a facilitare la liberazione dei nostri connazionali da una schiavitù immensamente più dannosa?»
Scalabrini, lettera al cardinale G. Simeoni, 16 febbraio 1887
I mezzi di comunicazione sono un’amplificazione indispensabile della voce scalabriniana nel mondo. Per annunciare il Regno di Dio tra i migranti, la congregazione si serve dei moderni mezzi di comunicazione, strumenti utili per raggiungere i destinatari della loro missione e per la sensibilizzazione della Chiesa e delle società all’accoglienza.
Federazione Stampa Scalabriniana
«Per meglio svolgere il suo servizio ai migranti, la Congregazione favorisce e promuove l’uso dei mezzi di comunicazione sociale, preparando personale per questo compito e collaborando con quanti operano per gli stessi fini»
Regole di Vita, 28
La Federazione della Stampa Scalabriniana (FSS) raccoglie e coordina le testate scalabriniane pubblicate in diverse sedi e di diversa natura: dai bollettini parrocchiali alle riviste scientifiche, dal giornale di congregazione a pubblicazioni di informazione e di sensibilizzazione rivolta al vasto pubblico.
Un elenco completo di periodici e riviste scientifiche
Elenco parzialmente aggiornato dei periodici Scalabriniani
Riviste scientifiche della federazione dei Centri Studi sull’emigrazione Scalabrini
Radio
Specialmente in alcuni paesi dove le distanze sono considerevoli e dove le persone affidate alle loro cure sono sparse in territori a vasto raggio (Brasile e Australia per esempio), i missionari scalabriniani utilizzano i moderni mezzi di comunicazione, curando trasmissioni radiofoniche e televisive. Nel sud del Brasile, i missionari sono proprietari di stazioni radio.
Le trasmissioni consentono di far arrivare agli ascoltatori non soltanto informazioni utili, momenti di serenità e di svago, ma anche il messaggio evangelico, attraverso riflessioni, meditazioni, celebrazioni della Messa.
Web
Il web rappresenta un’innovazione particolarmente utile per diffondere informazioni e proporsi come piattaforma di informazioni, scambio, contatti a livello locale e mondiale.
La congregazione scalabriniana, sparsa in 34 paesi e a contatto con la dispersione dell’emigrazione, utilizza questo strumento sia per i contatti nelle e tra le Province, ma anche come mezzo di pastorale (siti parrocchiali), come canale di informazione e sensibilizzazione (ad es. siti dei Centri Studi), come punto di incontro e di diffusione per le attività giovanili (es. movimento giovanile, media e cultura).
Arte
ScalaMusic è il progetto di musica cristiana dei missionari scalabriniani. Raccoglie e produce talenti musicali promuovendone la creatività su temi legati al mondo della mobilità umana. L’associazione è nata ufficialmente il 21 maggio 2008, ma i suoi artisti danno vita a progetti comuni, produzioni e spettacoli dal 2005.
Letteratura
Alcuni esempi di produzione editoriale scalabriniana.
G.B. Bentoglio, Letture d’accoglienza. Accoglienza e ospitalità: valori e sfide
Antico e Nuovo Testamento sono concordi nel parlare dello straniero nei termini di accoglienza, dialogo, arricchimento reciproco. Padre Gabriele Ferdinando Bentoglio, postulatore generale della congregazione scalabriniana e dottore in Teologia biblica, ci guida nell’analisi degli scritti che, per la loro dimensione cristologico-ecclesiologica, hanno «impresso un originale sigillo ai rapporti tra le persone, suggerendo itinerari (…) che possono illuminare anche le mutate situazioni odierne, soprattutto nell’ambito delle migrazioni».
Padre Bentoglio è stato preside dello Scalabrini International Migration Institute (SIMI) e sottosegretario del Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti. Attualmente è parroco a Reggio Calabria della chiesa dei Santi Filippo e Giacomo in Sant’Agostino. Per la rivista Scalabriniani cura la rubrica Postulazione.
G. Fanzolato, Abbà caro papà. Meditazioni sul Padre Nostro
Padre Gianni Fanzolato è un missionario scalabriniano che da diversi anni svolge il suo ministero a Loreto come padre spirituale della casa di accoglienza scalabriniana, cappellano della residenza ospedaliera Abitare il tempo e della casa per anziani Oasi Ave Maria. È autore di diversi libri, tra cui Ave Maria. Preghiera di vita (per l’editrice Shalom) e Grande è il tuo nome su tutta la terra. Riflessioni intorno al secondo comandamento (Editrice Città Nuova).
Nel suo Abbà caro papà, pubblicato dalle Edizioni Il Segno, padre Fanzolato raccoglie le sue meditazioni sulla preghiera del Padre Nostro. «La fiducia e la confidenza verso il Padre va dunque anteposta ad ogni altra richiesta – ha scritto l’arcivescovo Fabio Dal Cin – Questo è il filo d’oro che accomuna tutte le esperienze che padre Gianni ha raccolto e propone alla nostra meditazione. Ancora una volta l’autore ci fa dono di queste agili e gustose pagine che attualizzano e commentano con la concretezza della vita la preghiera dei figli di Dio».
G.F. Bentoglio, Migranti di ieri e di oggi. Viaggi e speranze
Migranti di ieri e di oggi. Viaggi e speranze è il titolo di un testo a cura di padre Gabriele Bentoglio, missionario scalabriniano e postulatore generale della congregazione. Si tratta di una raccolta di riflessioni pastorali e di strategie per affrontare le sfide del fenomeno migratorio che prendono avvio dalla considerazione della vita di alcune figure cardine della storia scalabriniana.
«Le riflessioni raccolte in questo libro – si legge sulla quarta di copertina – giungono in una fase della storia delle migrazioni che sta assumendo caratteristiche drammatiche e, a volte, persino tragiche».
Migranti di ieri e di oggi si propone proprio di rispondere ai frequenti appelli di papa Francesco alla sollecitudine per i migranti fornendo a tutti i fedeli il racconto di vite esemplari e vicine, stimolo e incoraggiamento per gli operatori pastorali dei nostri giorni.
E. C. Stibili, Pietro Bandini. Missionary, Social Worker and Colonizer
La figura di padre Pietro Bandini, missionario scalabriniano noto soprattutto per aver fondato nel 1898 la colonia italiana di Tontitown, in Arkansas, è una finestra sugli importanti sviluppi religiosi e sociali che hanno caratterizzato gli Stati Uniti a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo, come la cristianizzazione dei nativi americani e le problematiche legate alle migrazioni di massa dall’Europa.
La vita e l’impegno del sacerdote nato a Forlì il 31 marzo del 1852 vengono accuratamente ricostruite nel libro Pietro Bandini. Missionary, Social Worker and Colonizer di Edward C. Stibili, pubblicato dalla provincia scalabriniana San Carlo Borromeo in collaborazione con lo Scalabrini International Migration Network (SIMN)
F. Baggio, P. Parise, W. Lopes Sanchez, Diásporas africanas e processos sociorreligiosos
Nel giugno 2016 lo Scalabrini International Migration Institute (SIMI), in collaborazione con la Pontifical Catholic University of São Paulo (PUC-SP) e il Centro de Estudos Migratorios (CEM) di Missão Paz, ha realizzato in Brasile la seconda edizione del Simpósio Internacional sobre Religião e Migração.
Diásporas africanas e processos sociorreligiosos, dal titolo del simposio, è un volume che raccoglie i contributi presentati durante le sessioni di studio e approfondimento tra esperti internazionali. I curatori sono i missionari scalabriniani Fabio Baggio (allora preside del SIMI e oggi sottosegretario della Migrants & Refugees Section) e Paolo Parise (direttore del CEM) insieme a Wagner Lopes Sanchez, docente del Departamento de Teologia e Ciências da Religião presso la PUC-SP.
AA.VV. Internal Migration in Vietnam: Issues, Practices and Prospects
Nel gennaio 2017 lo Scalabrini Migration Center (SMC) di Manila ha ha raccolto a Ho Chi Minh City una trentina di esperti nell’evento Internal Migration in Vietnam: Issues, Practices and Prospects, un seminario per approfondire il fenomeno della migrazione interna nello stato asiatico. A coordinare i lavori è stato il missionario scalabriniano padre Graziano Battistella, direttore dello SMC.
Dall’incontro è stato successivamente ricavato un opuscolo, intitolato appunto Internal Migration in Vietnam: Issues, Practices and Prospects, che raccoglie i temi e le discussioni di quelle giornate. Tra gli interventi, quelli di Luu Bich Ngoc (National Economics University di Hanoi), Dang Nguyen Anh (Institute of Sociology della Vietnam Academy of Social Sciences di Hanoi), padre Joseph Dao Nguyen Vu (Episcopal Commission for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People – ECMI Vietnam) e padre Paulo Prigol (Scalabrini Center for People on the Move nelle Filippine).
AA.VV, Characteristics of Temporary Migration in European-Asian Transnational Social Spaces
Dal febbraio 2014 al gennaio 2017 l’Unione Europa ha finanziato una ricerca internazionale per studiare la mobilità transnazionale temporanea nel contesto europeo-asiatico. Ora i risultati della ricerca sono disponibili nel volume Characteristics of Temporary Migration in European-Asian Transnational Social Spaces, pubblicato dall’editore Springer. Allo studio ha collaborato anche lo Scalabrini Migration Center (SMC) di Manila.
Patrick Murphy, Vidas en vilo. Historias y testimonios de migrantes internacionales
A trent’anni dalla sua fondazione, avvenuta il 4 aprile 1987, la Casa del Migrante di Tijuana, in Messico, continua ad offrire accoglienza e supporto ai migranti in transito, al confine con gli Stati Uniti. Un servizio che continua a rinnovarsi, adattandosi ai cambiamenti migratori e alle esigenze di un parte di umanità in cammino. «Oggi non è più sufficiente fornire ai migranti cibo e riparo per un massimo di due mesi – spiega padre Pat Murphy, direttore della Casa del Migrante – ma occorre rispondere alla richiesta di un aiuto umanitario completo».
Sono innumerevoli le richieste e le storie che meritano di essere raccontate e che sono state raccolte dai volontari della Casa del Migrante in oltre tre decenni di attività. Questo libro, curato proprio dallo scalabriniano padre Patrick Murphy, ne racconta molte.
Quando il 1 giugno 1905 il vescovo Giovanni Battista Scalabrini muore, la responsabilità di guidare la congregazione dei missionari scalabriniani da lui fondata viene di lì a poco assunta da padre Domenico Vicentini. Superiore generale dal 1905 al 1919, egli ha davanti il non facile compito di assistere e supportare spiritualmente il gran numero di italiani che sbarcavano in America.
A raccontare la storia di questa prova e dell’uomo che fu chiamato ad affrontarla è padre Giovanni Terragni, missionario e responsabile dell’Archivio generale della congregazione scalabriniana.
Da sempre il sogno di una vita dignitosa spinge le persone a lasciare la propria terra alla ricerca di luoghi più favorevoli e condizioni sociali migliori. Negli ultimi tempi questa ricerca, scandita da addii, assenze, perdite e sofferenze, è aumentata notevolmente a causa dell’esodo provocato dalla guerra civile in Siria, che coinvolge migliaia di bambini, adulti e anziani.
La situazione attuale impone una riflessione sulla forma stessa di organizzazione delle società moderne, che si rivelano non realmente fondate sulla giustizia e l’uguaglianza. I fenomeni migratori sono infatti parte di un sistema sociale che espelle le persone dalla loro terra escludendoli dal banchetto della vita. Accogliere queste persone è oggi una delle più importanti esigenze etiche del mondo contemporaneo.
Questo testo, dal titolo Mobilidade humana e identitades religiosas, è una raccolta di contributi curata da tre esperti del settore: padre Fabio Baggio, missionario scalabriniano e preside dello Scalabrini International Migration Institute – SIMI, padre Paolo Parise, missionario scalabriniano e direttore del Centro de Estudos Migratórios (CEM) di Missão Paz, e Wagner Lopes Sanchez, docente del Departamento de Teologia e Ciências da Religião della Pontifícia Universidade Católica de São Paulo.
Giovanni Terragni, P. Pietro Colbacchini. Con gli emigrati negli Stati di S. Paolo, Paranà e Rio Grande do Sul 1884-1901, Napoli, Grafica Elettronica srl, 2016
L’epistolario del nostro missionario – scrive Matteo Sanfilippo nella postfazione – attesta uno sforzo titanico e un martirio inasprito dall’incapacità di adattarsi a chi non condivideva i suoi sogni (…) testimone, eroico, di un importante passaggio, nel corso del quale la possibilità di aiutare i migranti e di superare ogni nazionalismo venne con enorme fatica ricercata e infine trovata
Padre Giovanni Terragni restituisce il carattere sanguigno e schietto di padre Colbacchini, un uomo che per quasi due decenni ha lottato per difendere gli italiani negli stati di San Paolo, Paranà e Rio Grande do Sul.
Giovanni Terragni, P. Angelo Chiariglione. Missionario scalabriniano “itinerante”, Napoli, Grafica Elettronica srl, 2014
P. Angelo, nel suo peregrinare missionario, merita di essere ricordato e annoverato tra i missionari scalabriniani della prima ora, che hanno concretizzato nella loro vita il desiderio del Fondatore di costituire un gruppo di “missionari volanti”, che, periodicamente lasciassero la residenza fissa per andare in zone lontane per raggiungere il maggior numero possibile di connazionali emigrati.
Questo testo raccoglie la corrispondenza di padre Chiariglione (1831-1908) e ripropone il profilo biografico che ne venne pubblicato nel bollettino vocazionale “Ragazzi in gamba” in sei puntate, dal 1971-1972, ad opera di padre Mario Francesconi.
Giovanni Terragni, a cura di, Giovanni Battista Sacchetti. Testimonianze, saggi, poesie, Napoli, Grafica Elettronica srl, 2009
Padre Sacchetti (1918-1992) è ricordato come un appassionato e qualificato studioso del fenomeno migratorio; lungimirante, innovatore, educatore e maestro di tanti confratelli, che ne hanno condiviso le intuizioni e raccolto l’insegnamento. Il volume raccoglie in forma unitaria alcune testimonianze, saggi e poesie inedite già pubblicati in alcune riviste e bollettini.
Padre Sacchetti, racconta Gianfausto Rosoli, aveva il «dono innato della divulgazione, favorito dalla grande versatilità intellettuale, da uno stile piacevole, una vena giornalistica sempre puntuale e concreta, che rifuggiva dalle astrusità di moda, con l’intento costante di portare i grossi dibattiti culturali e politici al livello delle politiche spicciole e migliorare anche la “politica” dell’emigrazione».
Fondatore del Centro Studi Emigrazione di Roma (CSER) e della rivista Studi Emigrazione, padre Sacchetti sentiva un vivo senso di appartenenza alla congregazione scalabriniana, al cui sviluppo e alle cui scelte pastorali e programmatiche ha continuato a dare il suo intelligente contributo di riflessione e di proposta anche durante gli anni di malattia.
Quando si parla di migrazione, non si può nascondere la sensazione che la maggior parte delle dichiarazioni pubbliche siano “sui” migranti: se tentassimo un censimento delle dichiarazioni, dei suggerimenti, delle indagini e degli studi sul tema, vedremmo che le opinioni “dei” migranti, le loro idee e dichiarazioni siano molto meno numerose, quasi ininfluenti.
Missionario scalabriniano nella città di Adelaide, padre Paganoni si interroga sulla disparità di partecipazione a una questione importante, quella delle migrazioni, che riguarda il benessere di ogni comunità.
Questa serie di riflessioni di padre Renato, missionario a Gibuti, ci permette di gustare un po’ la realtà di una minuscola Chiesa in terra d’Islam.
Queste pagine aiuteranno infatti il lettore a incontrare un mondo diverso dal mondo in cui vive. «Le Afriche ci ricordano quello che diceva saggiamente uno dei personaggi generati dall’estro letterario dello scrittore senegalese Cheick Anta Diop a proposito dei rapporti Nord-Sud: “Non abbiamo avuto lo stesso passato, voi e noi, ma avremo necessariamente lo stesso futuro”». Dalla postfazione di Giulio Albanese
Renato Zilio, Lettere dal deserto. Incontri di conversione, Edizioni Paoline, 2009
Il deserto insegna l’essenziale, al di là di ogni cultura, di ogni abitudine acquisita o di ogni religione. In questo libro uomini o donne più differenti sono portati dal soffio del vento del deserto e uno Spirito di amore vivo, gratuito e profondo li anima.
«Il deserto, nella sua austera nudità, è un riferimento forte dell’esperienza religiosa e cristiana. Il libro di padre Renato Zilio con la sua densità poetica ci fa incontrare luoghi di deserto significativi per la vita attuale della Chiesa» (dalla Prefazione del card. Georges Cottier).
II Convegno storico internazionale su L’Ecclesiologia di Scalabrini ha avuto luogo a Piacenza dal 9 al 12 novembre 2005, nel contesto delle celebrazioni per il primo centenario della morte del vescovo di Piacenza e fondatore dei Missionari di San Carlo – Scalabriniani.
A quasi vent’anni di distanza dal precedente convegno, sul tema Scalabrini tra Vecchio e Nuovo Mondo, e a seguito degli studi storiografici più recenti, è maturata l’esigenza di un approfondimento degli aspetti più fondamentali della visione spirituale, ecclesiologica e missionaria di Giovanni Battista Scalabrini.
Tale tematica è stata sviluppata in due momenti e giornate distinte: l’Ecclesiologia e la Spiritualità di Scalabrini nel contesto storico-teologico di fine ‘800; l’Approfondimento storico-teologico di alcuni aspetti della ecclesiologia di Scalabrini, alle quali sono seguite due tavole rotonde, rispettivamente su Il contributo dei migranti e degli Scalabriniani alla Chiesa di Cristo, e Religione, nazione e cultura: Scalabrini e il dibattito attuale.
Chiude la raccolta il testo integrale del progetto di Scalabrini per la costituzione di una commissione centrale Pro emigratis catholicis.
L’Ottocento è il secolo dell’unità d’Italia, delle grandi crisi agricole e sociali, degli imponenti movimenti migratori verso le Americhe, della rottura fra Stato e Chiesa, dell’attrito aspro fra ideologia liberale e pensiero cristiano, del difficile rapporto fra tradizione e modernità.
Giovanni Battista Scalabrini (1839-1905) si muove in questi ambiti con l’intuito dell’innovatore, l’equilibrio e la dirittura morale del vescovo che ha come unico obiettivo il bene delle anime, l’efficacia dell’ imprenditore, la profondità spirituale, la capacità di dialogo e la visione del futuro propria dei grandi santi. Pone le basi per la riforma catechistica nazionale, rivede alla radice la formazione del clero, diventa punto di riferimento per l’intellighenzia cattolica.
Fondatore di congregazioni religiose, amico e ispiratore di letterati, uomini di Chiesa e grandi santi come Fogazzaro, Bonomelli, Semeria, Pio X, Francesca Cabrini, Toniolo, coglie per primo le emergenze dell’epoca imponendole all’attenzione della Gerarchia e del Parlamento. Le sue iniziative e le idee in favore dei migranti sono, ancora oggi, di incredibile attualità.
Le migrazioni sono una realtà complessa, diffusa e strutturale, che negli ultimi decenni ha conosciuto uno sviluppo senza precedenti. Esse presentano inoltre risvolti spesso drammatici, come testimonia la cronaca ormai quotidiana. Alla crescita del fenomeno si accompagna, peraltro, lo sviluppo di politiche restrittive e di espressioni xenofobe e discriminatorie.
Lo studio presenta una lettura interdisciplinare della realtà migratoria, allo scopo di evidenziare le convergenze significative che risultano dal dialogo tra scienze umane e scienze teologiche. Il carattere processuale e relazionale delle migrazioni, la dimensione aperta delle identità nazionali, etniche e culturali, offrono all’approccio teologico la possibilità di cogliere uno spazio ermeneutico che ci permette di parlare di Dio, della persona umana e del mondo, di Cristo e della Chiesa.
L’analisi del rapporto profondo tra missione e migrazioni arriva ad ipotizzare la missione tra, per e con i migranti come un nuovo paradigma della missione stessa della Chiesa. Sulla scorta dei documenti della Chiesa postconciliare risulta inoltre evidente il passaggio dalla pastorale migratoria di conservazione ad una pastorale missionaria, dialogica e comunionale.
Tempo delle migrazioni, il nostro è soprattutto tempo dello straniero. In questo contesto assume importanza il tema del riconoscimento, assoluto ed incondizionato, reciproco e riconoscente dell’altro, che apre la via alla relazione amorosa, nella quale trovano significato e si incontrano alterità e identità, unità e molteplicità, differenza e uguaglianza, periferia e centro, distanza e prossimità.
This book explores the Italian contribution to the life of the Church in Australia. It begins with the historical experiences where Italians became identified as the Italian Problem, right through the Second World War where they became Enemy Aliens and on to the post war period, where Italians moved from being Dagoes to becoming Doers.
The first half of this impressive book challenges the treatment of Italians in Australia and boldly argues for a new awareness, almost an Italianization of the Australian Catholic Church. The final two chapters explore the Italian contribution to the Australian Church through the prism of theology and scripture.
As Australians of an Italian background move on to their third and even fourth generation in Australia, this volume will become a rally call to reclaim our unique heritage, which is Catholic, Italian and, most of all, Australian.
The essays in this anthology were first presented as papers in the conference, Faith on the Move: Toward a Theology of Migration in Asia, July 14-15, 2006, jointly organized by the Scalabrini Migration Center, Episcopal Commission on Migrants and Itinerant People, and the Maryhill School of Theology.
Giovanni Terragni, Scalabrini e la congregazione dei missionari per gli emigrati. Aspetti istituzionali 1807-1905, Autori inediti, 2014
Il libro di padre Terragni sugli aspetti istituzionali della Congregazione dei Missionari di San Carlo per gli emigrati, oltre a fare riferimento a precedenti studi sulla storia dell’Istituto, si presenta in un’ottica di novità. Il volume presenta due parti distinte e interconnesse. La prima, come premessa, offre una chiave di lettura della personalità di monsignor G.B. Scalabrini, vescovo di Piacenza dal 1876 al 1905, fondatore di due congregazioni, quella dei Missionari e delle Missionarie di San Carlo.
La seconda parte, quella centrale, tratta in modo specifico il tema degli aspetti istituzionali della Congregazione Scalabriniana, come stati ideati e realizzati dal Fondatore attraverso un costante dialogico confronto con Propaganda Fide. Lo scopo del libro è anzitutto quello di mostrare, sulla base di documenti, il complesso iter che Scalabrini ha compiuto per strutturare la congregazione dei Missionari che, con la collaborazione attiva dei laici, fosse funzionale all’assistenza religiosa e sociale degli emigranti nell’epoca delle migrazioni di massa.
Il costante riferimento alla struttura fondante e originaria, parte integrante del carisma dell’istituto, è particolarmente importante oggi, non solo come retrospettiva storica, ma anche e soprattutto come elemento propulsivo e garante di rinnovamento nella fedeltà.