Scalabrini, martire della vita quotidiana

Un nuovo libro di Dirceu Cutti pubblicato dal Centro de Estudos Migratórios di Missão Paz racconta le fatiche affrontate dal fondatore della congregazione scalabriniana

Dirceu Cutti, direttore della Revista Travessia fino al 2014, è autore di Scalabrini, uomo di dolori e disagi. Martire della vita quotidiana, un volume pubblicato online in portoghese, spagnolo e disponibile anche in italiano grazie alla traduzione di padre Diógenes Casaril.

Uomo segnato da dolori e disagi

Il lavoro prende spunto dall’attenta lettura del carteggio tra Giovanni Battista Scalabrini e Geremia Bonomelli, due vescovi che hanno saputo leggere le grandi trasformazioni verificatesi nel mondo più di un secolo fa – e al quale Cutti aveva già dedicato il volume .

Esaminando il contesto italiano e quello ad intra ecclesia, l’autore tratteggia qui la figura del fondatore della congregazione scalabriniana in modo inedito, descrivendolo come «un uomo segnato da dolori e da disagi, definito quindi “martire della vita quotidiana”» ha scritto nella sua introduzione al testo padre Mario Geremia, consigliere generale scalabriniano e responsabile per la Missione e il Coordinamento degli assistenti religiosi dei laici.

Scalabrini, martire della vita quotidiana

Con gli occhi del cuore

Il volume, pubblicato dal Centro de Estudos Migratórios (CEM) di Missão Paz di Sao Paulo, in Brasile, presenta il beato vescovo come un uomo che proprio da questi dolori, immerso nelle contraddizioni del suo tempo e avendo intuito l’importanza sempre maggiore che il fenomeno migratorio avrebbe assunto nella nuova organizazione sociale, riconobbe con speranza la possibilità di ri-cristianizzare la società e decise di una congregazione per farsi prossimi ai migranti.

«È qui che Dirceu arriva sulla scena – aggiunge nella prefazione padre Alfredo Gonçalves, missionario scalabriniano nella sezione Mobilidade Humana della Conferenza episcopale brasiliana – Leggendo e traducendo queste lettere con gli occhi del cuore, ha potuto vedere, al di là del senso letterale, qualcosa che esse non spiegavano, ma che si esprimeva nello sguardo attento, lucido e compassionevole di Scalabrini davanti al suo tempo e ai suoi eventi».

Per informazioni e richieste: contato@missaonspaz.org