Scalabriniani: tre estratti dal numero di marzo-aprile 2019
Com’è fatta la rivista bimestrale dell’Associazione Scalabriniana Onlus e cosa si dice nel nuovo numero
È uscito il nuovo numero di Scalabriniani, il bimestrale dell’Associazione Scalabriniana ONLUS che promuove la solidarietà culturale, sociale e religiosa nei confronti dei migranti. Le sue pagine raccontano la vita missionaria, gli incontri di studio, le storie dei rifugiati e la quotidianità delle case di accoglienza scalabriniane nel mondo. Dal 2019 la rivista si presenta con una veste grafica completamente rinnovata.
La vita missionaria accanto ai rifugiati in tutto il mondo
Scalabriniani è composta da tredici sezioni: Editoriale, Ci scrivono, Italiani all’estero, Europa/Africa, Asia/Oceania, Nord/Centro America, Sud America, Inserto, Missionarietà degli scalabriniani, Postulazione, Suore missionarie scalabriniane, Missionarie secolari scalabriniane, Appuntamenti e incontri.
La rivista è liberamente consultabile online, ma è anche possibile abbonarsi per riceverne la versione cartacea.

L’Editoriale è sempre affidato a padre Gabriele Beltrami, responsabile dell’Ufficio Comunicazione Scalabriniani (UCoS) e direttore della rivista. Ci scrivono è lo spazio dedicato alla posta dei lettori della rivista. Italiani all’estero ospita una testimonianza sempre diversa dagli italiani che hanno lasciato il paese per studio o lavoro e raccontano di come sono stati accolti, e di quali sono le condizioni dell’integrazione al di fuori dell’Italia.
Le sezioni Europa/Africa, Asia/Oceania, Nord/Centro America e Sud America offrono la cronaca degli incontri e delle iniziative di realtà e parrocchie scalabriniane nei rispettivi territori in cui è presente la congregazione.
Agli altri due istituti della famiglia scalabriniana, le suore missionarie scalabriniane e le missionarie secolari scalabriniane, sono dedicate due rubriche omonime. Padre Giovanni Terragni, archivista generale, e padre Gabriele Ferdinando Bentoglio, postulatore generale, curano rispettivamente le rubriche Missionarietà degli scalabriniani e Postulazione. Infine Inserto e Appuntamenti e incontri sono dedicate ad approfondire e dar conto dell’attualità.
Dal Canada al Brasile, passando per l’Argentina dove ha svolto la sua missione padre Tarcisio Rubin
Abbiamo selezionato per voi alcuni estratti dal numero 2/2019 di Scalabriniani, anticipazioni dai contributi di Alessandra Santopadre, di padre Gabriele Bentoglio e della Redazione Missão Paz.
Canada: a Montreal l’accoglienza non lascia spazio a paura e indifferenza
«Dopo la richiesta fatta da Papa Francesco alle parrocchie di accogliere una famiglia di rifugiati, anche la Diocesi di Montreal ha voluto rispondere.
È vero, siamo lontani da ciò che sta accadendo in Europa ma qui a Montreal, grazie al programma di sponsorship del governo, abbiamo la possibilità e il dovere di accogliere rifugiati da tutto il mondo e dare loro l’opportunità di un futuro migliore. Questo programma consiste nel trovare un “padrino”, sponsor, garante e responsabile del rifugiato a livello legale e finanziario per un anno».
Alessandra Santopadre, pp. 24-25
Padre Tarcisio Rubin, un santo per i poveri
«Nel 2008, a distanza di 25 anni dalla morte di padre Tarcisio Rubin, missionario scalabriniano, si aprì il processo diocesano per la sua beatificazione. Quell’importante fase di ricerca e di studio si è conclusa il 31 ottobre 2018, nella Chiesa Cattedrale di San Pedro de Jujuy, in Argentina. Tutta la documentazione è stata portata a Roma e consegnata alla Congregazione delle cause dei santi il 14 gennaio 2019.
Ora la Congregazione delle cause dei santi attende che il postulatore chieda l’approvazione del processo diocesano e, quindi, si procederà alla stesura della Positio».
Padre Gabriele Bentoglio, p. 34
São Paulo: ultime notizie dalla Missão Paz
«Il 12 febbraio, la Confederazione Nazionale dei Comuni (CNM) ha tenuto a Brasilia il primo incontro del 2019 tra i 27 presidenti delle entità statali e il consiglio del CNM. L’ordine del giorno dell’incontro ha avuto innumerevoli temi, tra cui il processo di internalizzazione degli im- migrati venezuelani.
Insieme con la Casa Civile, l’UNHCR e OIM, c’era anche Missão Paz, rappresentata da padre Paolo Parise, missionario scalabriniano e direttore del Centro de Estudos Migratórios (CEM), invitato a partecipare alla riunione come un ente che accoglie i venezuelani».
Redazione Missão Paz, pp. 28-29