Traditio Scalabriniana, online il numero di giugno 2020

Riflessioni, esperienze e approfondimenti dai tre istituti di vita consacrata della Famiglia scalabriniana

È disponibile online il nuovo di Traditio Scalabriniana, i sussidi per l’approfondimento del carisma scalabriniano con riflessioni ed esperienze dai tre istituti di vita consacrata che compongono la Famiglia scalabriniana.

Ripartire dal dialogo

Padre Renato Zilio, missionario scalabriniano e direttore Migrantes per le Marche, ha diretto a Ginevra la rivista Presenza italiana ed è autore di diversi libri, tra i quali Dio attende alla frontiera e Lettere da Gibuti.

Per Traditio Scalabriniana numero 31 (giugno 2020), presentiamo il suo articolo Dialogo, un ponte verso altre terre, una testimonianza (in italiano e in inglese) sull’importanza di aprire cuore e mente all’alterità che parte dal racconto delle esperienze raccolte nelle varie terre di missione. «Chi ama veramente la propria cultura – scrive padre Zilio – riesce a valorizzare la cultura dell’altro e comprendere quanto l’altro la possa amare».

Mobilità umana e diaspore religiose

Suor Maria do Carmo dos Santos Gonçalves, missionaria scalabriniana, propone una riflessione sul rapporto tra mobilità umana e religione nel suo articolo Mobilidade humana e diásporas religiosas contemporâneas (disponibile in portoghese e in inglese).

«Considerando la pluralità di diaspore, che comprendono diverse appartenenze religiose, è possibile sollevare molte domande. Ad esempio, come possiamo garantire dal punto di vista della nostra azione pastorale il principio della migrazione come diritto naturale che include anche il diritto di mantenere la propria fede e la propria missione tra i gruppi diasporici non cattolici?

Come possiamo riconoscere, a partire dalla tradizione scalabriniana, esperienze religiose diasporiche non limitate alla nostra esperienza cristiana, garantendo in questo contesto il diritto di queste comunità a mantenere la loro fede?».

Creare ponti tra le persone

Nel terzo contributo di Traditio Scalabriniana di giugno 2020, la missionaria secolare scalabriniana Róża Mika racconta come è nato a Stoccarda il corso di tedesco rivolto ai rifugiati e ai migranti più svantaggiati nell’articolo La grammatica dell’incontro (disponibile in italiano e in inglese).

«Potrebbe sembrare secondario ma rimane una coincidenza significativa il fatto che i locali della parrocchia si trovavano nella Brückenstraße, che tradotto significa “via del ponte” e che, come una metafora, esprime il senso più profondo di questa avventura: creare dei ponti (non solo linguistici) tra rifugiati, istituzioni, parrocchia, società e, soprattutto, tra le persone.

Fin dall’inizio ci ha mosso il sogno che questo corso di tedesco fosse un luogo dove la cultura dell’incontro, e non dello scarto, crescesse e venisse vissuta con intensità, così da testimoniare che si può vivere insieme grazie alle nostre diversità».