Un anno di celebrazioni per il centenario della Stella Maris (Apostolato del Mare)

Il 4 ottobre 2019 si apre l’anno di preparazione del Centenario della fondazione dell’organizzazione cattolica al servizio dei marittimi, dei pescatori e delle loro famiglie in tutto il mondo

Il 4 ottobre 2019 si apre l’anno di preparazione del Centenario della fondazione della Stella Maris (Apostolato del Mare), un’occasione unica per celebrare l’organizzazione cattolica al servizio dei marittimi, dei pescatori e delle loro famiglie in tutto il mondo, che culminerà con il XXV Congresso mondiale di Glasgow, dal 29 settembre al 4 ottobre 2020. L’apertura del Centenario verrà commemorata in tutti i centri Stella Maris del mondo, con una grande celebrazione o una semplice cerimonia che porti alla riscoperta della storia di questo ministero.

Celebrazioni, incontri e seminari

Come annunciato lo scorso 14 luglio dal cardinale Peter K.A. Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale in occasione della Domenica del mare 2019, saranno coinvolte, a livello nazionale e internazionale, anche le agenzie governative, la società civile, le agenzie di finanziamento, i sindacati, le organizzazioni marittime, e con loro i partner ecumenici e le persone che hanno contributo alla crescita e allo sviluppo dell’Apostolato del Mare.

Il Dicastero ha inoltre suggerito alcune attività da programmare nei mesi che precedono l’evento, come celebrazioni periodiche, incontri ecumenici di preghiera, pellegrinaggi, seminari e simposi sul benessere marittimo per promuovere e difendere i diritti umani e lavorativi della gente del mare. La cerimonia di chiusura della celebrazione del Centenario si terrà presso la Cattedrale di Sant’Andrea a Glasgow, domenica 4 ottobre 2020.

A Glasgow, dove Stella Maris rinacque

«Già nei secoli passati, sacerdoti e religiosi di varie congregazioni si avventuravano nei porti di tutto il mondo, visti come luoghi violenti e di perdizione, per cercare di salvare e redimere le anime – ha scritto sull’Osservatore Romano padre Bruno Ciceri, direttore internazionale dell’Apostolato del Mare – Sebbene fossero stati fatti molti tentativi per iniziare un’assistenza per marittimi cattolici in Scozia a Glasgow già nel 1893, nulla fu definitivo fino al 1899 quando il gesuita Egger istituì un ramo dell’Apostolato del mare nel porto di Clydeside.

«Volantini con un modulo di iscrizione furono stampati in francese, tedesco, italiano e spagnolo, oltre all’inglese. Più di duecentomila persone si iscrissero all’Apostolato del mare durante gli otto anni in cui fu attivo a Glasgow (1899-1907)».

Una strada che ha condotto alla storica data 4 ottobre 1920, in cui un piccolo gruppo di persone si riunì nella città scozzese e rifondò l’Apostolato del Mare. Accanto alla cura religiosa (con l’impegno nella recita di preghiere quotidiane e l’obbligo di ricevere la comunione almeno una volta all’anno), fu infatti introdotta l’assistenza morale e sociale, tramite la visita alle navi nei porti, la distribuzione di letteratura cattolica e l’istituzione di luoghi di ricreazione per i marittimi cattolici.

«Da allora sono trascorsi cento anni – ha scritto il cardinale Turkson – e questo ministero è cresciuto ed è andato adattandosi alle continue trasformazioni dell’industria marittima, restando purtuttavia fedele alla missione iniziale di rivelare Cristo a coloro che navigano a bordo delle navi, e che lavorano in acque profonde, allo scopo di condurli ad una maggiore conoscenza di Cristo e della sua Chiesa».

Il logo e la preghiera

Il logo dell’Apostolato del Mare (noto anche come Apostolatus Maris o Apostleship of the Sea – AOS) riporta la scritta Stella Maris e l’immagine di un’ancora (la speranza) unita a un salvagente (la fede) con un cuore (la carità) al centro, raggi di luce e il colore blu del mare. Stella Maris è l’appellativo con il quale la gente del mare si rivolge alla Vergine Maria per riceverne la protezione. È da tempo anche il nome con il quale viene identificato l’Apostolato, benedetto e incoraggiato da tutti i pontefici.

«La vulnerabilità dei marittimi, pescatori e naviganti – ha detto nel 2012 Benedetto XVI nel suo discorso ai partecipanti al XXIII Congresso Mondiale a Roma – deve rendere ancora più attenta la sollecitudine della Chiesa e stimolare la materna cura che, attraverso di voi, manifesta a tutti coloro che incontrate nei porti o sulle navi, o assistete a bordo nei lunghi mesi d’imbarco».

E anche papa Francesco, durante l’Angelus dell’8 luglio 2018: «Prego per loro [marittimi e pescatori] e per le loro famiglie, come pure per i cappellani e i volontari dell’Apostolato del Mare». In occasione della Domenica del Mare 2019, il dicastero per il servizio allo sviluppo umano integrale ha diffuso una speciale preghiera di invocazione a Dio Padre tenerissimo, mare infinito, a Gesù Divino timoniere, allo Spirito che aleggia sulle acque e alla Madonna Stella maris.

Inoltre per il mese di agosto 2020 l’Apostolato della Preghiera (al quale la storia iniziale della Stella Maris è legata) ha stabilito che l’intenzione universale della preghiera del Santo Padre sia dedicata al mondo marittimo: «Preghiamo per tutte le persone che lavorano e vivono del mare, compresi marinai, pescatori e le loro famiglie».