Giornata mondiale della pesca 2018. Il cardinal Turkson: “Insieme possiamo arrestare il traffico di esseri umani e il lavoro forzato in mare

Mercoledì 21 novembre 2018 si è svolto a Roma un evento promosso da FAO, Missione dell’Osservatore permanente della Santa Sede e Apostleship of the Sea

Mercoledì 21 novembre 2018, in occasione del World Fisheries Day (la Giornata mondiale della pesca) si è svolto a Roma l’evento promosso dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) insieme alla Missione dell’Osservatore permanente della Santa Sede e all’Apostleship of the Sea. Titolo dell’incontro, ospitato nella sede della FAO, Labor rights are human rights: working together to ensure the rights of fishers and strengthening the fight against trafficking and forced labor within the fishing sector (I diritti del lavoro sono diritti umani – Lavorare insieme per i diritti dei pescatori e intensificare la lotta contro la tratta di esseri umani e il lavoro forzato nel settore della pesca).

L’obiettivo dell’iniziativera quello di presentare il messaggio per la Giornata e con di porre l’attenzione sull’esclusione di un gran numero di lavoratori del mare dall’esercizio dei diritti umani fondamentali, come ha evidenziato anche padre Bruno Ciceri, direttore dell’Apostleship of the Sea Internationalis, l’organismo della Santa Sede preposto anche al settore della pesca.

Oumarou: nel settore della pesca gli individui più vulnerabili

Il saluto iniziale di José Graziano Da Silva, direttore generale della FAO, ha ribadito l’urgenza di combattere la violazione dei diritti, la schiavitù, il traffico di esseri umani che ancora persistono nel campo della pesca. Vari gli strumenti che la FAO ha messo in atto a questo scopo, in particolare il Port State Measures Agreement (PSMA) che, insieme ad altri protocolli internazionali, può essere impugnato per la difesa contro ogni abuso.

Moussa Oumarou, responsabile per le operazioni sul campo e le partnership dell’International Labour Organization (ILO), ha messo in evidenza l’immenso numero di persone coinvolte a più livelli nel mondo della pesca: ammonta a 150 miliardi di dollari il guadagno del lavoro forzato ogni anno nel mondo.

Il settore della pesca in particolare, ha ricordato Oumarou, annovera nel proprio personale gli individui più vulnerabili e dimenticati proprio per il tipo di lavoro e le condizioni nelle quali esso si svolge. Il coinvolgimento della comunità internazionale deve ulteriormente ampliarsi attraverso la ratifica degli strumenti internazionali già a disposizione e rendere così più efficace lo sforzo sempre più comune ad arrestare le violazioni verso i migranti lavoratori nella pesca, garantendo loro un lavoro che sia degno di questo nome.

Giornata mondiale della pesca 2018. Mercoledì 21 novembre 2018 si è svolto a Roma un evento promosso da FAO, Missione dell’Osservatore permanente della Santa Sede e Apostleship of the Sea

Gallagher: occorre superare l’approccio solo economico

Il cardinale Peter Turkson ha quindi presentato il messaggio ufficiale che il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale da lui diretto ha elaborato per l’occasione. «Lavorando assieme – si legge nel messaggio – possiamo arrestare il traffico di esseri umani e il lavoro forzato in mare, migliorare le condizioni di lavoro e sicurezza e combattere la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (IUU), nella speranza di creare un settore della pesca sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale e commerciale».

In seguito Paul Richard Gallagher, segretario della Santa Sede per i rapporti con gli stati, ha sottolineato l’importanza dell’approccio basato sui fondamentali diritti e la dignità di ogni persona umana come chiave per promuovere i pescatori, generalmente vittime di abusi, e combattere contro il traffico di esseri umani e il lavoro schiavistico, superando un mero approccio economico.

Prevenire e combattere lo sfruttamento

Un panel tra analisti e operatori nel settore ha quindi animato la seconda parte della mattinata evidenziando l’importanza di una catena di valori per una pesca socialmente responsabile come strumento per prevenire e combattere le varie forme di sfruttamento e abusi (Nicole Franz, FAO); ottenere dignità per gli operatori della pesca contro ogni discriminazione e abuso (Ment Van der Zwan, Europeche); il diritto di organizzarsi per proteggere i diritti di ogni lavoratore (Luz Baz, ITWF); il commercio del pesce come strumento per migliorare le condizioni lavorative e di vita nel settore (Aurora De Blas Carbonero, FAO-COFI); passare dalle parole all’azione ascoltando il racconto di pescatori, la loro richiesta di garanzia di diritti e giustizia (Martina Liebsch, Caritas Internationalis).

Padre Gabriele Beltrami