Annunciare la vita, promuovere la persona
A novembre Rádio Sarandi e Rádio Maisnova, due stazioni radio scalabriniane nello stato di Rio Grande do Sul in Brasile, sono state premiate dal comune di Sarandi per i servizi resi alla comunità in quasi settant’anni di programmazione
Rádio Sarandi e Rádio Maisnova, due stazioni radio scalabriniane nel nord dello stato di Rio Grande do Sul in Brasile, sono state premiate in una sessione solenne del consiglio comunale del comune di Sarandi per i servizi resi alla comunità in quasi settant’anni di programmazione. La cerimonia si è svolta il 24 novembre 2021.
A ritirare il premio è stato padre Alexandre De Nardi Biolchi, dal 2016 direttore della Rede Scalabriniana de Comunicação e responsabile della programmazione: «Voglio esprimere con gioia e soddisfazione la nostra gratitudine per questo omaggio. E dire che questo riconoscimento è per tutti coloro che, nel presente e nel passato, hanno dato e danno la loro vita nella missione di comunicare attraverso queste stazioni».
Esprimere al voce del popolo
Radio Sarandi è in onda da sessantotto anni, Rádio Maisnova da dieci. Entrambe le realtà scalabriniane condividono l’obiettivo di esprimere la voce del popolo, per lo sviluppo religioso, culturale, sociale ed economico di tutti coloro che vivono a Sarandi e nella regione.
Nel suo discorso (che qui è possibile leggere per intero) padre Biolchi ha raccontato brevemente la storia delle due emittenti (Rádio Sarandi ha iniziato le trasmissioni il 4 settembre 1953; Radio Maisnova, il 1 maggio 2011) ricordando l’importante apporto di una terza radio, Radio Aurora di Guaporé, che con i suoi settant’anni è stata la più prima emittente della Rede Scalabriniana de Comunicação (il network di cui fanno parte anche Rádio Rosário di Serafina Corrêa e Rádio Cultura di Campos Novos), ma anche anche la prima di ispirazione cattolica del Rio Grande do Sul e la terza più antica del Brasile.
Le minacce al direttore
L’obiettivo delle emittenti è annunciare la vita fornendo servizi che mirano alla promozione umana integrale e alla crescita sociale ed economica locale, cercando di favorire lo sviluppo locale e lottare per la verità e la giustizia, promuovendo la cultura locale, la persona umana nella sua totalità, l’interculturalità e il carisma scalabriniano.
Con l’arrivo del nuovo direttore Márcio Frosa a Sarandi, ha dichiarato padre Biolchi, è stato possibile iniziare a fare radio in un modo nuovo, offrendo a tutti la possibilità di parlare, indipendentemente dai colori e dalle bandiere. Una situazione che ha creato non pochi problemi all’emittente e a motivo della quale Frosa ha ricevuto anche delle minacce.
Il discorso di padre Biolchi sulla stampa libera
A questo proposito, riportiamo uno dei passaggi più interessanti del discorso di padre Biolchi, sull’importanza di una stampa libera:
«Noi non tentiamo di convincere le persone per portarle dalla nostra parte, piuttosto esprimiamo ciò che il popolo pensa e vorrebbe dire, ma non può. Ecco perché i poteri e i leader politici del passato, del presente e del futuro dovrebbero essere saggi e capire che non è cercando di mettere a tacere la voce di Radio Sarandi, Radio Maisnova e della stampa in generale che i problemi di Sarandi saranno risolti. (…)
la stampa permette alle persone di esprimere e sentire opinioni diverse da quelle del potere. Riportare le opinioni dei leader dell’opposizione e pubblicare editoriali critici delle attività ufficiali del governo permette la pluralità di voci. La stampa non può essere “chapa branca” [lett. “targa bianca”], cioè quella che si allinea e si lascia manipolare dal governo al potere. E Radio Sarandi e Maisnova non lo sono e non lo saranno mai.
Informare – accorciare la distanza tra ciò che è fatto e ciò che è versione – è una funzione importante delle nostre stazioni e della stampa. Perché in questo modo aiutiamo i cittadini a capire e a rendere le persone consapevoli di come le decisioni prese ai vari livelli politici li riguarderanno. È proprio perché la stampa è al di fuori del governo che può informare il pubblico quando i loro leader non stanno mantenendo le promesse che hanno fatto per essere eletti. (…)
i leader impegnati nella democrazia probabilmente non amano che le loro politiche siano messe in discussione pubblicamente o che le loro azioni siano criticate e messe in discussione, ma difenderanno sempre il diritto della stampa a farlo. E se il leader politico non difende il diritto della stampa a esprimersi, non è un leader ma un dittatore. Una democrazia forte incoraggia una stampa libera. Un politico intelligente incoraggia una stampa indipendente».