The Uneard Cry: padre Rigoni al Summit di New York

Il 19 settembre 2016 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha ospitato il vertice di alto livello sui grandi movimenti di rifugiati e migranti. Nel side event il missionario scalabriniano ha presentato la sua esperienza pastorale in Messico

Il 19 settembre 2016 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha ospitato a New York un vertice di alto livello per coordinare un approccio più umano ai grandi movimenti di rifugiati e migranti.

L’opportunità «storica di elaborare un progetto per una migliore risposta internazionale» ha rischiato di andare sprecata prima di cominciare.  «Il documento finale che sarà preso in esame dagli stati membri – hanno scritto a pochi giorni dall’evento lo Scalabrini International Migration Network e il Center for Migration Studies of New York – è carente nella creazione di un nuovo quadro per la protezione dei rifugiati e dei migranti in tutto il mondo» (Comunicato stampa Missionari scalabriniani, 15 settembre 2015).

Il mio canto di speranza

Nella stessa giornata si è tenuto sempre a New York un side event per parlare del ruolo delle organizzazioni religiose nella risposta al fenomeno migratorio. Ad organizzarlo è stato l’Osservatorio Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, insieme all’International Catholic Migration Commission (ICMC) e a Caritas Internationalis.

L’evento, dal titolo Responsibility and Solution Sharing: The Role of Religious Organizations in Responding to Large Movements of Refugees and Migrants, ha visto tra i suoi principali relatori anche padre Flor Maria Rigoni. Missionario scalabriniano a Tapachula, padre Rigoni ha parlato dell’Holistic accompaniment of Central American migrants in Mexico.

«Rappresento la Rete delle Case del Migrante scalabriniane in Messico e in parte la Chiesa messicana. Negli ultimi trent’anni abbiamo accolto 700.005 migranti, deportati e richiedenti asilo – ha detto padre Rigoni nel suo discorso, The Uneard Cryma oggi sono qui e mi rivolgo a voi come un uomo che è diventato un grido di disperazione e scommette su un nuovo orizzonte, perché i migranti mi hanno insegnato a inventare – giorno dopo giorno – le ragioni del mio canto di speranza».

Nella foto: Padre Flor Maria Rigoni, missionario scalabriniano, durante l’intervento al side evento del #UN4RefugeesMigrants organizzato dalla Santa Sede a New York. © Julie Asher