Traditio Scalabriniana, online il numero di giugno 2021
Riflessioni, esperienze e approfondimenti dai tre istituti di vita consacrata della Famiglia scalabriniana
È disponibile online il nuovo di Traditio Scalabriniana, i sussidi per l’approfondimento del carisma scalabriniano. A più di vent’anni dalla prima formulazione del testo-base della Traditio, il numero di giugno 2021 propone una nuova versione del documento, frutto della ricerca comune dei tre istituti di vita consacrata che compongono la Famiglia scalabriniana.
Il Comitato di redazione, composto dal missionario scalabriniano padre Graziano Battistella, dalla suora missionaria scalabriniana Elizangela Chaves Dias e dalla missionaria secolare scalabriniana Anna Fumagalli, ci offre quindi questo Testo base come strumento per riscoprire il carisma scalabriniano quale dono ricevuto e da trasmettere, partendo dalla profonda vita di fede del beato Giovanni Battista Scalabrini e dalla visione profetica che lo rende ancora oggi un testimone attuale. Il documento, disponibile in quattro lingue e offerto come una traccia da sviluppare, si compone di quattro capitoli. Eccone i titoli insieme ad alcuni estratti.
Giovanni Battista Scalabrini, “Uomo di comunione”
«[Il beato Scalabrini] sente l’esigenza che i migranti abbiano dei compagni di viaggio, inviati a sostenere la loro fede, a proteggerli dagli sfruttamenti, a condividere le loro gioie e le loro sofferenze, a promuovere e a celebrare in un contesto di marginalità l’appartenenza alla grande famiglia che ha Dio come Padre. (…)
«Dall’inizio Scalabrini vede il coinvolgimento dei laici come essenziale. Chiede il loro sostegno, organizza il loro ruolo specifico nei luoghi di origine e destinazione, in particolare attraverso la Società San Raffaele, ispira la loro azione nel campo legislativo e politico, li vuole a fianco dei migranti come medici e maestri».
Le migrazioni come “Segno dei tempi”
«Le migrazioni sono una componente strutturale della società globalizzata e non possono essere considerate un fenomeno transitorio. Sono originate da squilibri profondi a livello economico, politico, sociale e religioso.
«Possono essere forzate da guerre, persecuzioni, disastri ambientali o essere frutto della necessità di cercare altrove condizioni di vita dignitose. Nella visione di Scalabrini è necessario combattere le cause che costringono le persone a migrare e fermare coloro che indirizzano le migrazioni verso la irregolarità, la tratta e il traffico delle persone».
Sulle orme di Scalabrini
«L’esperienza della condizione umana ci svela la provvisorietà della nostra collocazione in questo mondo ma anche l’anelito verso una dimora che sta davanti a noi e verso cui camminiamo. La consapevolezza di essere viandanti ci permette di affiancarci ai migranti che, per scelta o per costrizione, stanno nel cammino, per cercare insieme la direzione e scoprire che con noi c’è Gesù che è la via. Il cammino comporta disponibilità al sacrificio, ci libera dalle nostre chiusure, apre a nuovi orizzonti».
I frutti della missione per e con i migranti
«Guidati dallo stesso Spirito che ha donato a Scalabrini un cuore capace di compassione ed uno sguardo profetico denunciamo tutto ciò che disumanizza la persona: chi approfitta della disperazione dei migranti per trarne profitto, chi li inganna con false promesse, chi costringe popoli interi a fuggire, chi non pone rimedio a sistemi iniqui, chi riduce le persone in schiavitù, chi chiude le possibilità per un futuro migliore, chi si barrica nel proprio egoismo e non ha occhi per chi è nel bisogno».