Un anno fa il Capitolo generale scalabriniano

Il 4 novembre 2018 si concludeva l’evento durante il quale sono stati eletti il nuovo superiore scalabriniano e la Direzione generale

È passato un anno dal XV Capitolo generale ordinario della congregazione scalabriniana, tra gli eventi più importanti per i missionari scalabriniani in tutto il mondo. Conclusasi il 4 novembre 2018 nella festa di san Carlo Borromeo, che i missionari celebrano ogni anno in quanto protettore della congregazione (gli scalabriniani furono infatti chiamati dal beato Giovanni Battista Scalabrini proprio missionari di San Carlo), l’assemblea di Rocca di Papa ha visto la partecipazione di oltre quaranta religiosi, delegati delle Regioni e delle Province scalabriniane nel mondo.

L’invito di papa Francesco a “restare migranti

Il Capitolo generale si tiene ogni sei anni ed è sempre molto atteso: i confratelli riuniti, infatti, conducono un’analisi della vita religioso-apostolica della congregazione alla luce del Vangelo, dello spirito del Fondatore e delle necessità attuali di migranti e rifugiati.

Durante l’ultima edizione sono stati eletti l’attuale superiore generale, padre Leonir Chiarello, e i cinque membri del suo consiglio, la Direzione generale. Ricordiamo inoltre con gioia l’incontro dei padri capitolari con papa Francesco, che li accolti in udienza il 29 ottobre 2018. Dopo averli ringraziati per il loro impegno, ha rivolto loro un discorso a braccio nel quale li ha invitati a insegnare l’accoglienza dello straniero e a restare migranti, nel cammino con i fratelli, nello studio e nella preghiera.

Un Progetto missionario basato sull’incontro

Al termine del Capitolo è stato prodotto il documento Missionario migranti su strade nuove di evangelizzazione e prossimità, il Progetto missionario contenente gli orientamenti che nei prossimi anni aiuteranno gli scalabriniani a rinnovare la propria missione per una carità perfetta nel servizio apostolico dei migranti.

«Come missionari impegnati in emigrazione – si legge nel testo – non siamo significativi solo perché ci occupiamo di migranti, dal momento che tutta la Chiesa se ne occupa. Dobbiamo essere significativi per la nostra tradizione, che risale al Fondatore e alla nostra storia, e per il “come” e il “dove” siamo missionari migranti con i migranti».

Il Progetto propone un itinerario ispirato all’episodio di Emmaus e composto da tre momenti: incontro con i migranti e con i confratelli; dialogo con il Signore, con i migranti e con i confratelli; annuncio del Vangelo ai migranti.

Queste riflessioni hanno già orientato i lavori delle varie Assemblee regionali e provinciali. L’incontro, poi, è stato scelto come tema per l’anno 2019, ed è stato anche alla base del Messaggio per la Quaresima 2019 e di Incontri sulla via della Croce, il sussidio in preparazione alla Pasqua.

Alcuni eventi accaduti nell’ultimo anno

Nel corso dell’ultimo anno padre Chiarello ha nominato la nuova Direzione della Regione scalabriniana Beato Giovanni Battista Scalabrini, che raccoglie i missionari di Europa e Africa; è intervenuto insieme a padre Fabio Baggio, sottosegretario della Migrants & Refugees Section, alla presentazione del Messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2019.

È stato inoltre eletto da papa Francesco membro per la Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, e insieme agli altri membri della Direzione generale ha partecipato a Villabassa all’incontro annuale delle direzioni generali dei tre istituti della famiglia scalabriniana.

Attualmente, insieme a padre Mariano Cisco, padre Chiarello è in visita canonica alla Provincia scalabriniana Santa Francesca Cabrini (che raccoglie i missionari di Australia, Filippine, Giappone, Indonesia, Taiwan e Vietnam).